Pellegrinaggio Loreto Assisi Settembre 2012

LA VIA DEL CONCILIO: Pellegrinaggio Assisi-Loreto | 27 set ~ 4 ott

«LA VIA DEL CONCILIO»

Assisi 27 settembre – Loreto 4 ottobre 2012

Pellegrinaggio giovanile lungo la via Lauretana Assisi-Loreto

In occasione del 50° anniversario del viaggio di Papa Giovanni XXIII

a Loreto e Assisi il 4 ottobre 1962

per affidare a Maria e Francesco il Concilio Ecumenico Vaticano II

e della visita di Benedetto XVI a Loreto il 4 ottobre 2012 

 Sono trascorsi 50 anni dallo storico viaggio in treno che portò Giovanni XXIII da Roma a Loreto e poi ad Assisi il 4 ottobre 1962, sette giorni prima dell’inizio del Concilio ecumenico Vaticano II .

Come Chiesa giovane che oggi «prosegue il suo pellegrinaggio fra le persecuzioni del mondo e le consolazioni di Dio» intendiamo metterci in cammino

 

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Giovanni XXIII volle indire il Concilio: ««in un momento in cui la Chiesa avverte più vivo il desiderio di irrobustire la sua fede con forze nuove».

 

Paolo VI concluse il concilio dicendo:

«Noi concludiamo quest’oggi il Concilio Ecumenico Vaticano Secondo. Lo concludiamo nella pienezza della sua efficienza: la vostra tanto numerosa presenza lo dimostra, la ordinata compagine di questa assemblea lo attesta, il regolare epilogo dei lavori conciliari lo conferma, l’armonia dei sentimenti e dei propositi lo proclama; e se non poche questioni, suscitate nel corso del Concilio stesso, rimangono in attesa di conveniente risposta, ciò indica che non nella stanchezza si chiudono i suoi lavori, ma nella vitalità che questo Sinodo universale ha risvegliata, e che nel periodo post-conciliare, con l’aiuto di Dio, rivolgerà a tali questioni le sue generose e ordinate energie. Questo Concilio consegna alla storia l’immagine della Chiesa cattolica raffigurata da quest’aula, piena di Pastori professanti la medesima fede, spiranti la medesima carità, associati nella medesima comunione di preghiera, di disciplina, di attività, e – ciò ch’è meraviglioso – tutti desiderosi d’una cosa sola, di offrire se stessi, come Cristo nostro Maestro e Signore, per la vita della Chiesa e per la salvezza del mondo. E non solo l’immagine della Chiesa manda ai posteri questo Concilio, ma il patrimonio altresì della sua dottrina e dei suoi comandamenti, il «deposito» ricevuto da Cristo e nei secoli meditato, vissuto ed espresso, ed ora in tante sue parti chiarito, stabilito e ordinato nella sua integrità; deposito vivo per la divina virtù di verità e di grazia, che lo costituisce, e perciò idoneo a vivificare chiunque piamente lo accolga e ne alimenti la propria umana esistenza».

 

Giovanni Paolo II subito dopo il Giubileo del 2000 disse:

«Quanta ricchezza, carissimi Fratelli e Sorelle, negli orientamenti che il Concilio Vaticano II ci ha dato! Per questo, in preparazione al Grande Giubileo, ho chiesto alla Chiesa di interrogarsi sulla ricezione del Concilio.44 È stato fatto? Il Convegno che si è tenuto qui in Vaticano è stato un momento di questa riflessione, e mi auguro che altrettanto si sia fatto, in diversi modi, in tutte le Chiese particolari. A mano a mano che passano gli anni, quei testi non perdono il loro valore né il loro smalto. È necessario che essi vengano letti in maniera appropriata, che vengano conosciuti e assimilati, come testi qualificati e normativi del Magistero, all’interno della Tradizione della Chiesa. A Giubileo concluso sento più che mai il dovere di additare il Concilio, come la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel secolo XX: in esso ci è offerta una sicura bussola per orientarci nel cammino del secolo che si apre»

 

…. Benedetto XVI  per indire « l’anno della fede» scrive:

«Io pure intendo ribadire con forza quanto ebbi ad affermare a proposito del Concilio pochi mesi dopo la mia elezione a Successore di Pietro: “se lo leggiamo e recepiamo guidati da una giusta ermeneutica, esso può essere e diventare sempre di più una grande forza per il sempre necessario rinnovamento della Chiesa”»